Brunello Crossing ...il ritorno di Tagliaferri in Valdorcia
Ospite della nostra rubrica oggi per i Protagonisti del Brunello Crossing del prossimo 12 Febbraio è l'ultratrailer Massimo Tagliaferri che per tre edizioni consecutive ha vinto il Tuscany Crossing sulla distanza di 103 km .
D: Come descrivi questo tuo rientro nella Valdorcia dopo i successi passati seppur si tratti di una distanza più breve ?
R : A causa di un infortunio non faccio gare da molto tempo , ho scelto questo luogo per il mio ritorno poiché sono rimasto affascinato dalla bellezza di questi luoghi , sembra di vivere una favola di altri tempi quando ti immergi in questa oasi di verde , è una sensazione di pace indescrivibile. Io prediligo le lunghe distanze, ciononostante mi è sembrata una buona occasione per tornare
D: Cosa si prova a gareggiare in un luogo considerato patrimonio Unesco ?
R: Non credevo di trovare qualcosa del genere , la mia partecipazione era legata ad una selezione al campionato del mondo , in un primissimo momento avevo dei dubbi che sono scomparsi non appena ho messo piede su questi terreni, certi scorci sono veramente mozzafiato e ti aiutano ad alleviare la fatica .
È la magia del Luogo ad aleggiare su tutti noi che abbiamo deciso di gareggiare in questo angolo di paradiso terrestre .
D: In passato hai avuto occasione di partecipare a gare in tutto il mondo , tra cui una nel deserto del Gobi e soprattutto al Tor de Geants , come descriveresti questa esperienza ?
R: Rappresenta un qualcosa di esaltante e ricordo con tanto piacere la vittoria nella classifica per nazioni ottenuta nel 2014 grazie alla sommatoria dei tempi .
Furono favolosi Franco Collè e Gianluca Galeati rispettivamente secondo e settimo nella classifica generale , io giunsi ottavo assoluto .
D : La tua carriera sportiva è partita dal canottaggio per giungere alle ultramaratone, puoi parlarci di questo cambiamento ?
R: Ho iniziato con il canottaggio che rispetto a quanto svolto adesso si tratta di qualcosa di diverso , erano previsti allenamenti molto intensi , poi a 24 anni a causa del lavoro ho fatto altre scelte , ho iniziato ad prendere confidenza con il trail correndo una gara in Francia di 135 km poiché in Italia non si svolgevano ancora avvenimenti del genere, senza un allenamento ed un’attrezzatura specifica riuscii a rientrare tra i primi 20 (poi ci tornai dopo 4 anni e la vinsi…) e da lì non mi sono più fermato
D: In una tua intervista ho letto della tecnica di rilassamento mentale che utilizzi nei trail come il Tor De Geants , ci puoi spiegare cosa sono i Microsonni ?
R : I microsonni permettono al nostro organismo di rigenerarsi seppur per poco , in genere ci si deve addormentare per 5/10 minuti massimo , rappresenta una fase di riposo e il conseguente risveglio è utile poiché il fisico riparte con una lena inaspettata . Al TDG ogni volta che mi fermo mi addormento subito , effettuando dai 10 ai 12 microsonni su un totale di 85 ore di gara consecutive, il fisico si ricarica .
Durante la mia prima partecipazione andò tutto bene fino al 180km, poi di colpo non riuscii più a respirare. Mi trascinai fino all’arrivo per gli ultimi 150 km ed alla fine mi diagnosticarono una forma di asma da stress con la quale ora convivo tenendola sotto controllo.
D : come curi l'alimentazione e gli allenamenti ?
R : ho sempre seguito una dieta rigorosa , ma la pizza, ad esempio,l'ho sempre mangiata , negli ultimi 3/4 anni ho cambiato mentalità , mi concedo qualche sfizio in più ma i risultati sono sempre gli stessi .
Mi alleno 7 volte a settimana , talvolta anche a seconda delle manifestazioni a cui decido di partecipare , talvolta adotto pure il bigiornaliero .
Ti confesso che non ho mai usato tabelle , ma dal 2007 ho optato per altri cambiamenti soprattutto nei lunghi .
D : Hai qualche aneddoto relativamente a qualche gara corsa qui in Valdorcia ?
R: Nel 2013 alla 103 successe un avvenimento troppo simpatico , fino a 10 km dalla fine ero ben messo , non intravedevo nessuno alle spalle , ma sulla salita finale iniziai a patire più del previsto , mi girai indietro e si materializzò un runner , costui si avvicinò e poi mi superò in prossimità del traguardo , credevo di avere perduto la gara quando quell'uomo se ne uscì con una verità divertente , non partecipava alla mia stessa distanza ma era il primo della staffetta .
Le risate si sprecarono .
D: Hai qualcosa da dichiarare sul tuo Staff ?
R: Non ho mai avuto un allenatore , ho solo un fisioterapista, e grande amico, si chiama Stefano Punzo e mi segue negli avvenimenti più importanti , ma anche Jessica, la mia compagna svolge un ruolo importante assistendomi tecnicamente ma soprattutto psicologicamente durante le gare .
Sono sempre stato autonomo ma quando facevo canottaggio ho avuto la fortuna di essere allenato da Giuseppe Moioli, uno dei migliori allenatori al mondo di questo sport, che mi ha insegnato tantissimo anche a livello umano.
D: a chi dedichi le tue vittorie ?
R: dipende dai momenti , di sicuro alle persone che mi circondano di affetto e che mi vogliono bene.
D: Come festeggi le tue vittorie ?
R: amo stare in compagnia degli amici e festeggio con delle belle bicchierate unite a delle belle mangiate per recuperare energia !!!
Indipendentemente da come andrà a finire questo trail brinderò con un bel Brunello, come si dice, dopo le gare si brinda sempre, per festeggiare o magari per dimenticare!