Gabriele Farra torna in Valdorcia....
Oggi per la nostra rubrica sui protagonisti del prossimo Tcv abbiamo come ospite Gabriele Farra, secondo classificato alla 103km dello scorso anno .
D: Ciao Gabriele e benvenuto , cosa si prova a correre in un luogo come la Valdorcia ?
R: Ad essere onesto non avevo pensato ad una gara del genere, guardando però il percorso e le foto dei paesaggi sono rimasto a bocca aperta .
È stato amore a prima vista , pensa che nel 2015 avevo un ginocchio lesionato ma dopo 40 chilometri non so perché ma non percepivo più dolore , ero diventato parte integrante del paesaggio , quei paesini ai piedi del monte Amiata sono di una bellezza stordente , si addicono perfettamente al trailer
che ama le lunghe distanze .
D: Come sei arrivato al Trail ?
R: Ho iniziato 10 anni fa per caso , partecipavo alle gare locali dove abito ( Gabriele è triestino ndr) , poi c'è stato il passaggio alle mezze maratone , successivamente ho avuto un infortunio e quando ho ripreso l'attività ho scelto di correre le maratone , infine grazie ad un amico ho scoperto il meraviglioso mondo del Trail .
Senza Nazareno Salpistis non sarei qui , il primo Ultratrail è stata la Tcv del 2015 , poi ci ho preso gusto seppur in passato non avessi mai superato la distanza della maratona .
D: Come curi i tuoi allenamenti, l'alimentazione e l'aspetto mentale ?
R: Non ho un coach , lavoro come infermiere e mi alleno nel tempo libero , corro spesso a istinto, non seguo ne tabelle ne schede, spesso mi confronto con vari amici podisti di cui uno ha vinto la combinata recente all'Urban Trail a Firenze .
Per quanto riguarda l'alimentazione sono vegetariano da quattro anni , questo mi permette di recuperare molto più velocemente poiché curo con molta parsimonia questo aspetto , la corretta alimentazione è fondamentale .
Infine l'aspetto mentale è il motore di tutto nell'ultratrail , nel momento in cui trasformi le negatività in positività ti senti padrone di quello che stai ponendo in essere .
Io credo molto in me stesso , ma molto lo debbo alla mia prima partecipazione al TCV dove ho scoperto la forza della mente , mi sono guardato spesso addosso come se venissi ipnotizzato e ho imparato ad alleviare il dolore .
D : Hai mai pensato di allungare ancora le distanze , un pensiero sul TDG lo hai fatto ?
R: Certamente però amo la politica dei piccoli passi , fino a 100 miglia potrei anche essere pronto ma dopo non so , le nuove sfide sono affascinanti e non mi tirò indietro .
D: Ti vedremo nei prossimi mesi impegnato in gare su asfalto ?
R: certamente , sono iscritto alla 100 km del Passatore , inoltre parteciperò alla 100 Miles of Istria (la mia famiglia è originaria della Croazia ) , infine vorrei correre la Transvulcania e la Gran Canaria di 125 km.
D: Dove svolgi i tuoi allenamenti ?
R: Corro sugli altopiani vicino a casa e sempre in luoghi diversi , spesso le gare a cui partecipo me le immagino nei giorni precedenti , per esempio il TCV è parte della imagery di allenamento lungo una strada bianca che mi ricorda la Toscana .
Inoltre vorrei riuscire a terminare la 103km sotto le 10 ore e lavoro in funzione di questo traguardo .
D : Quante uscite fai a settimana ?
R: Negli ultimi 35 giorni ho corso 29 volte , riposo un giorno a settimana , mi capita talvolta di svolgere sedute doppie ma tutto dipende da che sensazioni percepisco , guardo molto alla qualità e non alla quantità poiché è raro che soffra le lunghe distanze .
D: Non avendo un coach hai qualcuno però che cura i tuoi muscoli ?
R: è fondamentale lavorare con quelle persone , sono seguito da un fisioterapista , un osteopatia e da un chinesiologo.
Lo stato di salute è troppo importante nelle gare lunghe perciò la loro presenza è preziosa così come lo è quella degli amici Rigodanza e Massarenti con i quali mi confronto frequentemente , da loro traggo molta ispirazione .
D: Dedichi a qualcuno le vittorie che ottieni ?
R: Non ho nessuno in particolare a cui dedicare i miei piazzamenti , però assai frequentemente mi capita di emozionarmi seppur si tratti di semplici allenamenti , scarico le tensioni piangendo.
Se dovessi scegliere dedicherei le mie vittorie a chi mi dona salute e a chi mi permette di fare tutto ciò , percepisco l'Universo come un qualcosa di sovrannaturale .
D: Hai nominato la 100km del Passatore , come le definiresti ?
R: ci sono due aggettivi per quella gara , calda poiché si parte ad un orario non certo di favore e si svolge in un periodo dell'anno che volge verso l'estate , incasinata poiché sono tantissimi i partecipanti infine la ritengo una gara di prestigio e sinceramente amo le competitive di questo genere poiché il livello è assai alto .
In tutta onestà spero nella dodicesima vittoria di Giorgio Calcaterra che è un vero simbolo per il nostro sport , lo stimo notevolmente sopratutto per l'umiltà che dimostra .
D: come festeggerai il terzo tempo dopo la TCV ?
D: lo scorso anno mi bevvi una birra gelata che mi provocò vari problemi e dovetti spedire mio padre a ritirare il premio .
Sicuramente quando scenderò da voi farò incetta di prodotti tipici come ho fatto in passato , quando portai a casa varie confezioni di pici , anzi me ne mangerò un bel piatto nel post gara e li accompagnerò con un bel bicchiere di Brunello di Montalcino.